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San Teodoro

Il Museo del Mare

La nostra storia raccontata dai reperti.

San Teodoro vanta la presenza di un piccolo ma importante museo archeologico che raccoglie le testimonianze concrete del nostro passato. I reperti provengono quasi interamente dai fondali marini delle coste di San Teodoro, talvolta anche a pochissimi metri di profondità e da donazioni dei cittadini.

Gli oggetti ritrovati e catalogati coprono un arco temporale che va dal periodo punico passando per la prima età imperiale, il medioevo fino all’età moderna. Di grande valore il tremisse aureo (moneta antica) d’età bizantina, trovato al centro del paese, il frammento di elmo romano ed il tesoretto, le anfore.
Il museo ospita anche una piccola ma nutrita sezione naturalistica con una stupenda collezione di conchiglie provenienti da tutti i mari del mondo e pannelli informativi.

Il Museo del Mare Hotel Lu Pitrali

La laguna

La Laguna di San Teodoro, un ricchissimo ecosistema alla portata di tutti
Recentemente acquisita dal comune ed inserita nell’elenco delle zone speciali di conservazione dei siti di importanza comunitari (S.I.C.), è un prezioso ecosistema che ospita un grande patrimonio biologico di flora e fauna.

Nel suo ambiente vi trovano dimora la spigola e l’orata, ma anche il fenicottero rosa, il cormorano, l’airone, la folaga, il martin pescatore, il gheppio, il falco di palude e tante altre specie di fauna palustre e marina. La laguna è interamente visitabile.

Il sito è immerso nel verde della macchia mediterranea ed il modo migliore per visitarlo è percorrerlo in tutta calma, cercando di cogliere i particolari del patrimonio naturalistico e dell’avifauna presente.
Attualmente è possibile visitare la laguna di San Teodoro seguendo alcuni percorsi via terra o con il battello “LIANTI”. L’Associazione Orizzonti di Gallura organizza escursioni nelle acque della laguna, alla scoperta di un suggestivo angolo di territorio, tra rocce forgiate dal vento e voli di gabbiani, cormorani aironi e fenicotteri rosa. Una vista unica e inusuale delle rive dello stagno.

La laguna Hotel Lu Pitrali

L’area marina protetta

Area Marina Protetta, la difesa di un habitat incontaminato

L’Area Marina Protetta di Tavolara – Punta Coda Cavallo nasce con Decreto del Ministro dell’Ambiente nel dicembre 1997 su proposta dei comuni che vi si affacciano (San Teodoro, Loiri – Porto San Paolo e Olbia) e che oggi ne curano la gestione.
Tutta l’area si estende dalla punta di Capo Ceraso presso Olbia a nord fino a oltre la punta di Isuledda a sud, comprendendo le isole di Tavolara, Molara e Molarotto.

L’istituzione del parco marino ha come scopo principale la tutela della biodiversità e dell’equilibrio del patrimonio ambientale marino di questa porzione della costa nord orientale della Sardegna, fra i più incantevoli della costa del Tirreno, favorendo politiche di fruizione turistica, culturale, didattica e ricreativa in forme compatibili con la difesa della natura e del paesaggio.
Parallelamente agli scopi scientifici, le attività dell’Area Marina sono programmate per l’educazione all’ambiente ed il confronto, in riferimento alla sua speciale condizione di zona a tutela differenziata.
Presso il litorale di San Teodoro sono individuati diving spots (punti di immersione ad elevato interesse) segnalati da apposite boe di ormeggio, presso i quali è consentita l’immersione con o senza l’ausilio di unità d’appoggio dei diving centers (a seconda della zona di tutela).

L’offerta turistica di San Teodoro trova nel parco marino il valore aggiunto di una istituzione che è posta a garanzia di un corretto uso dei litorali e delle attività in mare, un investimento per il futuro per l’intero territorio.

L’area marina protetta Hotel Lu Pitrali

Le chiese

La chiesa principale è intitolata al santo martire San Teodoro d’Amasea, tuttavia volendo aggiungere qualche piccola informazione, si può dire che la parrocchia campestre di San Teodoro nasce ufficialmente durante gli anni ’70 del sec. XVIII ad opera di un sensibile ministro per gli affari della Sardegna del regno sabaudo, il conte Giambattista Bogino e del monsignor Francesco Ignazio Guiso, vescovo della Diocesi di Ampurias e Civita (Tempio Pausania e Olbia).
La chiesa fu ristrutturata negli anni ’50 quando fu spostato anche il cimitero, allora attiguo, dopodiché un ampliamento durante la metà degli anni ’70 riconsegna la cappella teodorina così come appare oggi.
Attualmente, è stata ultimata la nuova chiesa, che ospita la celebrazione delle funzioni liturgiche e affianca la vecchia chiesa la quale troverà una nuova vita come cappella feriale. Si colloca a pochi metri dalla chiesa esistente ed è in grado di accogliere molti più fedeli, soprattutto durante il periodo estivo.
Presso le frazioni di Straula e di Monte Petrosu vi sono altrettante chiesette dedicate una a Sant’Antonio e l’altra a Sant’Andrea. San Teodoro si festeggia in due momenti nel corso dell’anno: il 9 novembre vi è la festa liturgica, mentre la terza domenica di giugno la festa popolare.
La chiesa di Straula, eretta nel primissimo ‘900, è intitolata a Sant’Antonio perché vi si trova una reliquia del santo, presso l’altare. La festa campestre si tiene solitamente la seconda domenica di giugno.
La chiesa di Monte Petrosu (la “nostra” chiesa) è dedicata a Sant’Andrea Apostolo. Realizzata con soldi dei cittadini,  inizialmente si era pensato di dedicare la chiesa a San Ponziano per via della vicinanza della frazione al luogo del suo esilio (presso l’isola di Molara che conserva ancora le vestigia della sua chiesa), poi invece si decise di onorare il cittadino che ha donato il terreno per costruirla, il suo nome era appunto Andrea. La festa patronale di norma si svolge la prima domenica di giugno.

Le chiese Hotel Lu Pitrali